Dopo aver giocato per due giorni di fila insieme, oggi c'e' stato la 'scissione' con pianto. Tutto filava come i giorni passati all'asilo: Momo e Lily giocavano pacifiche insieme nell'angolo cucina/bambole. Ad un certo punto la quiete della stanza viene interrotta dal pianto di Lily. Mi avvicino per controllare che non si sia fatta male e sia Momo che Lily mi vengono incontro in lascrime. (T_T) Da quel che ho potuto capire tra un pianto e l'altro, Momo (che ha gia' avuto esperienza all'asilo in Inghilterra e probabilmente ha capito come funziona) voleva rimanere sola a giocare per poter essere avvicinata da altri bambini e poter giocare con loro, mentre Lily (che e' alle prime armi) voleva continuare a giocare beata con sua sorella maggiore. Dopo la 'scissione' Lily si e' trovata da sola a non saper cosa fare ed e' tornata alla chioccia per un aiuto, mentre Momo si e' seduta comoda su un divanetto con in braccio un cane di peluche e si e' messa ad osservare i bambini che le giocavano davanti, come fosse davanti al grande schermo del cinema.
Dopo un po' Lily ha ritrovato la sua indipendenza ed ha cominciato a fare un puzzle di Biancaneve, poi affiancata da una delle 2 maestre ed in seguito da altri 2-3 bambini. Nel frattempo Momo, non vedendo avvicinarsi nessuno, mi ha chiamata in aiuto chiedendomi di chiamare qualche bimbo a giocare con lei. Quando le ho chiesto chi volesse mi ha subito indicato una bimba che aveva gia' adocchiato il giorno prima. Una bimba di sei anni che aveva festeggiato il compleanno il primo giorno d'asilo di Momo e che a vederla, per i capelli biondissimi e lunghi e per il vestitino di tulle tutto rosa, sembrava una bambola. Incerta su come chiederle in tedesco di andare a giocare con mia figlia, ho chiesto aiuto alla maestra e la bambina ha subito accettato la proposta. Una mezzoretta di gioco insieme e Momo l'abbracciava e saltava in braccio, come e' suo solito fare, come se fossero amiche da mesi. Ha un debole per le bambine piu' grandi di lei! Peccato quando la sua nuova amichetta ha scoperto che Momo doveva lasciare prima l'asilo perche' era ancora nel periodo di inserimento e non le era concesso rimanere piu' a lungo.
Questa e' una cosa che mi lascia un po' perplessa: come viene fatto l'inserimento. Nonostante Momo e Lily debbano fare 4-5 ore al giorno, la prima settimana le maestre le concedono di stare solo 2 ore - 2 ore e mezza al giorno, anche se loro vorrebbero stare di piu' ed ogni giorno Momo mi chiede perche' lei e Lily devono tornare a casa quando gli altri bimbi rimangono tutti li' a giocare. I primi 2 giorni poi devo stare constantemente con loro anche se loro mi sembrano non avere problemi a stare senza di me gia' da ieri e oggi (secondo e terzo giorno). Domani (quarto giorno) mi concederanno di allontanarmi solo l'ultima mezzora. Io sono la prima a voler restare se Momo e Lily non vogliano che io me ne vada, ma ieri sono dovuta star via una mezzora o piu' per parlare con la direttrice ed entrambe hanno acconsentito senza fiatare ed hanno giocato senza cercarmi. Segno di poca flessibilita' mentale? Boh, vedremo cosa scopriremo nei prossimi giorni o nelle prossime settimane.
Ah, dimenticavo. Oggi a fine giornata Momo e Lily, che gia' si erano lamentate della cosa, hanno ottenuto il loro nome sull'appendino! Piano piano si procede in discesa. ^-^b
Nel pomeriggio abbiamo ripreso il gruppo di ginnastica con gli attrezzi che Momo e Lily hanno frequentato per 3 lezioni prima delle vacanze di Natale e abbiamo scoperto che un gran numero di compagni di classe di Momo e Lily frequentano lo stesso corso. Piano piano comincia a crearsi il nostro nuovo cerchio di amicizie. Non mi aspettavo che succedesse cosi' velocemente! Piacevolmente sorpresa.
Oggi ho scoperto una cosa in piu' di Momo: e' molto veloce a farsi gli amici, nonostante agli occhi degli altri da a vedere di essere timida. E devo dire che la maestra dell'asilo inglese che frequentava in Inghilterra aveva proprio colto il punto: Momo nonostante la mancanza della parola (perche' non conosce la lingua) riesce ad esprimersi pienamente con sguardi e gesti. Ricordo ancora chiaramente il commento di una delle sue maestre inglesi quando le ho detto che forse Momo non riusciva a comunicare per via della lingua. 'Non riesce a parlare' mi ha corretto lei 'Ma a comunicare ci riesce benissimo!'
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